Google Maps e Search, tante novità in arrivo | AI e non solo

Maps attinge alla community e all’AI per rendere migliore la raccolta di informazioni su una destinazione, Search invece usa l’AI per diventare più bravo a suggerire vestiti da comprare.

Nelle scorse ore Google ha annunciato alcune novità interessanti per due dei suoi servizi più noti e diffusi: il motore di ricerca omonimo e Maps. Nel primo caso le nuove funzionalità sono incentrate su Shopping Graph, la tecnologia che si occupa di mostrare i prodotti che un utente potrebbe essere intenzionato ad acquistare; si tratta, come è facile immaginare, di una tecnologia estremamente complessa e articolata, che fa largo uso dei dati che il colosso di Mountain View raccoglie su ognuno di noi per fornire suggerimenti il più possibile pertinenti. Nel caso di Maps, invece, l’obiettivo è permetterci di organizzare meglio un viaggio - proprio adesso che è quasi ora di iniziare a pianificare le vacanze estive!

GOOGLE MAPS

  • Migliori suggerimenti su posti da vedere e cose da fare. Si tratta di una funzionalità attiva in modo sperimentale in alcune città del Nord America che raccoglie i suggerimenti della community e delle migliori fonti per sfruttare al meglio la propria vacanza in determinate location. Le liste sono tre, per altrettanti tipi di visitatori:
    • I suggerimenti “top” sono quelli assolutamente imperdibili per qualcuno che visita per la prima volta;
    • I suggerimenti “di tendenza” sono rivolti a chi ha un po’ più di famigliarità con il luogo ed è alla ricerca delle ultime novità che stanno prendendo piede;
    • Le “gemme nascoste” sono per i visitatori più avanzati che vogliono indicazioni su ciò che apprezzano gli abitanti locali.

Google dice che si partirà con circa una quarantina di città tra Canada e USA. Nel corso dei prossimi mesi la piattaforma metterà in evidenza anche liste create da altri membri della community. Non abbiamo informazioni su eventuali altre espansioni.


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Google, gli attacchi informatici basati su falle “zero-day” sono in grande crescita

Lo spionaggio governativo rimane il movente principale.

Nelle scorse ore Google ha pubblicato uno studio secondo cui il numero di exploit basati su vulnerabilità zero-day è in grande aumento: nel 2023 ne sono stati scoperti 97, più o meno il 50% in più rispetto al 2022. Almeno la metà del totale è motivata da fini di spionaggio, e in circa due terzi dei casi (sempre complessivi) gli hacker prendono di mira dispositivi e tecnologie molto comuni e diffuse anche nella sfera del privato - smartphone, browser Web (Chrome e Safari in particolare), sistemi operativi e web app.

Lo studio è stato condotto da TAG, la divisione di Google che si occupa di cybersicurezza di alto livello di tipo governativo/militare, e Mandiant, un’impresa sempre nel settore infosec acquisita da Google stessa nel 2022. Per chi non mastica molto di questo argomento è doveroso un mini-glossario:

  • Zero-day: sono vulnerabilità che i ricercatori di sicurezza e più in generale “i difensori” non hanno ancora scoperto. Se un hacker o “un attaccante” scopre il modo di intrufolarsi in un sistema informatico cercherà di mantenere il segreto il più a lungo possibile, perché non appena “la difesa” ne verrà a conoscenza potrà iniziare a lavorare a una contromisura. Si chiamano così perché vogliono dire che “la difesa” ha zero giorni di tempo per chiudere la vulnerabilità prima che questa sia sfruttata per fare danni - in altre parole sono casi di massima urgenza.
  • Exploit. Potremmo definirlo un sinonimo più tecnico e preciso di “virus”. Più nello specifico: l’exploit è un software che sfrutta una vulnerabilità per intrufolarsi in un sistema informatico.

Come mostra la tabella qui sopra, Windows mantiene la maglia nera per numero di exploit realizzati, con 17; tuttavia, non è la piattaforma maggiormente in crescita su base annuale, con un +4. In questa categoria “vince” Safari, il browser di Apple, che da 3 exploit nel 2022 passa addirittura a 11 nel 2023. Android e iOS sono a pari merito con 9 exploit, ma il sistema di Google è cresciuto di più (+6 contro +5).


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Android 15 eliminerà gli scatti nello scrolling sugli smartphone Pixel

Google ha contrassegnato come risolta la segnalazione nel bug tracker.

Se vi è capitato di notare che negli ultimi mesi i vostri smartphone Pixel sono peggiorati dal punto di vista della fluidità dello scrolling, avete ragione: Google l’ha confermato nel bug tracker di Android, e ha detto che una soluzione è in arrivo. C’è solo un piccolo problema: sarà rilasciata solo con la prossima versione del sistema operativo, la 15, che è in fase di sviluppo proprio ora e che secondo le previsioni sarà distribuita a partire da inizio autunno.

L’animazione di scrolling di un contenuto è uno dei dettagli che più restituiscono l’esperienza di “fluidità” generale di un dispositivo. Per qualche imperscrutabile ragione, questo problema ha afflitto gli smartphone Google, paradossalmente in modo più intenso per quanto riguarda i top di gamma Pixel Pro, già da diverso tempo. le prime segnalazioni risalgono allo scorso ottobre. Nelle scorse ore la segnalazione è stata chiusa e contrassegnata come risolta.

Stando alle indicazioni degli sviluppatori di Google, l'eliminazione degli scatti nello scrolling sarà solo uno degli effetti delle molteplici ottimizzazioni e migliorie alle prestazioni e al consumo energetico che sono in fase di preparazione. Google aveva precisato che questo ambito era una delle priorità del ciclo di sviluppo attuale fin da subito, al lancio della prima Developer Preview.


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Android 15 eliminerà gli scatti nello scrolling sugli smartphone Pixel

Google ha contrassegnato come risolta la segnalazione nel bug tracker.

Se vi è capitato di notare che negli ultimi mesi i vostri smartphone Pixel sono peggiorati dal punto di vista della fluidità dello scrolling, avete ragione: Google l’ha confermato nel bug tracker di Android, e ha detto che una soluzione è in arrivo. C’è solo un piccolo problema: sarà rilasciata solo con la prossima versione del sistema operativo, la 15, che è in fase di sviluppo proprio ora e che secondo le previsioni sarà distribuita a partire da inizio autunno.

L’animazione di scrolling di un contenuto è uno dei dettagli che più restituiscono l’esperienza di “fluidità” generale di un dispositivo. Per qualche imperscrutabile ragione, questo problema ha afflitto gli smartphone Google, paradossalmente in modo più intenso per quanto riguarda i top di gamma Pixel Pro, già da diverso tempo. le prime segnalazioni risalgono allo scorso ottobre. Nelle scorse ore la segnalazione è stata chiusa e contrassegnata come risolta.

Stando alle indicazioni degli sviluppatori di Google, l'eliminazione degli scatti nello scrolling sarà solo uno degli effetti delle molteplici ottimizzazioni e migliorie alle prestazioni e al consumo energetico che sono in fase di preparazione. Google aveva precisato che questo ambito era una delle priorità del ciclo di sviluppo attuale fin da subito, al lancio della prima Developer Preview.


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Pixel 9 si fa in tre: con il base anche Pro e Pro XL. Dettagli e immagini

Google rivoluziona l’offerta dei suoi smartphone: ecco i render del Pixel 9, quello “vero”.

I Google Pixel quest'anno saranno tre: almeno, così pare se ci si affida alle anticipazioni fornite da OnLeaks, che oggi torna a condividere in rete alcuni render attribuibili a... Pixel 9. Sì, forse è meglio fare chiarezza, pur consapevoli che al momento si stia parlando di rumor e non di fatti certi.

I Pixel in arrivo in autunno dovrebbero essere:

  • Pixel 9: è lo smartphone oggetto di questo articolo
  • Pixel 9 Pro: è il modello che sino ad oggi si pensava fosse Pixel 9
  • Pixel 9 Pro XL: finora noto come Pixel 9 Pro, dovrebbe essere il 9 Pro XL

Dopo diverse generazioni potrebbe dunque tornare la dicitura XL - era assente da Pixel 4 - con il "paradosso" che tanto XL poi alla fine non sarà, visto che il display dovrebbe avere una diagonale di appena 6,5 pollici, 0,2 in meno di Pixel 8 Pro. Facciamo ordine e vediamo come sarà strutturata l'offerta di Google in arrivo quest'anno.


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Google inizia a integrare il suo chatbot Gemini anche nella beta di Messaggi

Per ora è disponibile solo in alcuni Paesi

A distanza di circa un mese dall'annuncio, Google sta iniziando a implementare Gemini, il suo modello di intelligenza artificiale conversazionale, direttamente nell'app Google Messaggi.

Attualmente, questa funzione è disponibile unicamente per alcuni utenti beta di Google Messaggi che hanno RCS abilitato su uno dei device compatibili - Pixel 6 o successivo, Pixel Fold, Samsung Galaxy S22 o successivo, Galaxy Z Flip o Z Fold - impostato in lunga inglese (oppure francese offerto solo in Canada) e un account Google personale, dai 18 anni in su, senza Family Link.

Una volta ottenuto l'accesso alla beta, verrà mostrata un'opzione Gemini tra i contatti. Cliccandoci su, verrà mostrato il logo di Gemini AI con il logo e una breve descrizione: "Scrivi, pianifica, impara e altro con Google AI". Dopo aver seguito le istruzioni visualizzate sullo schermo, verrà presentata la classica interfaccia utente dell'app di messaggistica. L'unico cambiamento sarà la mancanza di messaggi vocali ma sarà comunque possibile caricare immagini.


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Pixel 6a saluta lo store ufficiale: Google inizia a far spazio per Pixel 8a?

L’ultimo modello della “serie A” arriverà verosimilmente a maggio

Google Pixel 6a dice addio allo shop ufficiale. Lo fa nel silenzio più totale, Google ha semplicemente eliminato la pagina dedicata al modello e l'URL che prima era di Pixel 6a adesso rimanda a Pixel 7a. Non sorprendono né la mossa in sé né i tempi con cui arriva: Pixel 8a è dietro l'angolo o quasi, il medio di gamma Google di ultima generazione arriverà con ogni probabilità, come ogni anno, durante il Google I/O che ha già una data, si terrà il prossimo 14 maggio.

L'unico prodotto della "serie A" presente sullo Store Google è Pixel 7a, che come abbiamo detto a breve farà spazio al successore. Sul quale ricadono parecchie aspettative, complici i rumor arrivati finora ci si aspetta un importante passo avanti sul fronte tecnico. A partire dal display che - finalmente, dirà più di qualcuno - dovrebbe offrire una frequenza di aggiornamento di 120 Hz, ma più in generale dovrebbe approssimare le specifiche di Pixel 8. Scontata invece la presenza dell'ultimo SoC Tensor, quel G3 che condividerà con i due fratelli maggiori e lo farà appartenere di diritto alla serie Pixel 8.

Qui questa e le altre indiscrezioni uscite finora sul conto del prossimo medio di gamma con la grande "G" sul retro.

Google Pixel 6a è disponibile online da eBay a 279 euro. Per vedere le altre 18 offerte clicca qui.
(aggiornamento del 26 March 2024, ore 19:35)

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Android 15 ridurrà la compatibilità con le app molto vecchie

Il requisito minimo sarà Android 7.1 Nougat; fino ad Android 14 era Android 6 Marshmallow.

A quanto pare, Android 15 ridurrà un pochino la retrocompatibilità con le vecchie applicazioni: i colleghi di Android Police hanno scoperto, rovistando tra i file della seconda Developer Preview in circolazione da qualche giorno, che il sistema bloccherà ogni tentativo di installazione di app sviluppate per ogni versione di SDK inferiore a 24, che corrisponde ad Android 7.1 Nougat. In altre parole, si tratta delle app compatibili con Android 6 Marshmallow e meno recenti.

Doverosa precisazione prima di continuare: è estremamente probabile che nessun utente se ne accorgerà. La stragrande maggioranza delle app presenti nel Play Store è più recente di così, o quantomeno è stata aggiornata nel corso di questi anni. Emblematico il fatto che il blocco sia effettivamente già attivo dall’uscita della DP2, ma che sia stato scoperto procedendo “a ritroso” - ovvero prima si sono trovate tracce nel codice, e poi si è verificato compilando appositamente un’app compatibile con Marshmallow. In Android 14 si installa correttamente, mentre con la DP2 il sistema operativo restituisce errore.

Più nello specifico, la fonte ha provato a installare l’app tramite sideloading, ma Play Protect ha restituito un messaggio di errore secondo cui l’app non è sicura in quanto compilata per una versione troppo vecchia del sistema operativo. In teoria il messaggio offre la possibilità di installarla lo stesso, ma almeno per adesso non funziona. Tuttavia, installandola tramite console/ADB con i giusti comandi si riesce ad aggirare il blocco.


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Fitbit, da giugno 2024 cambia tutto: app e quadranti di terze parti non più disponibili

Solo in Europa.

Per i possessori di dispositivi Fitbit c'è un'importante novità in arrivo: Google ha comunicato che a partire dal prossimo giugno app e quadranti di terze parti verranno rimossi dalla galleria. Tale limitazione è stata definita "a seguito di un'attenta valutazione dell'impatto dei nuovi requisiti normativi" e riguarda esclusivamente gli utenti nello Spazio Economico Europeo.

Nella pagina di supporto (link in FONTE) Google non specifica esplicitamente quali siano i "nuovi requisiti normativi" a cui fa riferimento: molto probabile si tratti del Digital Markets Act (DMA) entrato ufficialmente in vigore in Unione Europea a inizio mese. L'azienda di Mountain View precisa che fino a giugno 2024 sarà comunque possibile scaricare e installare app di terze parti, "successivamente avrai accesso a una selezione di app Fitbit e Google".

Dopo questa data, continuerai ad avere accesso a una galleria diversa di app e quadranti orologi sviluppati da Fitbit e Google.


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Microsoft migliora la leggibilità del testo su Chrome per Windows

Il browser ora sfrutta i miglioramenti offerti da ClearType

Microsoft ha annunciato l'implementazione di alcune modifiche in Chromium che garantiranno una migliore resa del testo sui dispositivi Windows con Chrome. Questa novità arriva dopo anni di segnalazioni da parte degli utenti e a partire dalla versione 124 di Chrome. Il browser di Google supporterà finalmente i valori di contrasto e gamma impostati tramite ClearType Text Tuner di Windows.

Questo cambiamento dovrebbe finalmente allineare Chrome alle migliorie che Microsoft ha già introdotto in Edge per quanto riguarda la resa di font e testo. In questo modo, sarà possibile applicare miglioramenti al contrasto del testo e correzioni gamma per una migliore leggibilità delle pagine web. Chrome utilizza Skia per la resa del testo, con valori predefiniti per contrasto e gamma, e di conseguenza non sfruttava i miglioramenti offerti da ClearType.

Questa tecnologia proprietaria di Microsoft è da tempo utilizzata in Windows per migliorare la resa del testo sugli schermi, con l'obiettivo di renderlo simile a quello stampato su carta. Ora, come riportato nel blog ufficiale, gli ingegneri di Microsoft hanno integrato il supporto a ClearType Text Tuner in Chrome, permettendo al browser di recepire qualsiasi modifica a contrasto e gamma, proprio come la maggior parte delle altre applicazioni native di Windows.


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