TIM e Urban Vision: a Roma la prima maxi-affissione digitale che si adatta al pubblico

I contenuti che si adattano dinamicamente in base alla tipologia di persone presenti nell’area

TIM e le creative-tech media company Urban Vision Group hanno realizzato la prima maxi-affissione digitale in Italia in cui vengono mostrati contenuti che si adattano dinamicamente in base alla tipologia di persone presenti nell’area, attraverso l’utilizzo in tempo reale e in modalità anonima e aggregata dei dati raccolti dalla rete mobile di TIM nel rispetto della normativa vigente.

La prima installazione è stata fatta a Roma, presso Largo di Torre Argentina, una delle piazze più visitate della capitale, dove un maxischermo digitale ha proposto delle campagne pubblicitarie di vari brand adeguandosi alle persone che effettivamente stavano transitando in quel momento nell’area (Real time Out Of Home targeted advertising).

La valorizzazione dei dati raccolti, si legge in una nota, permette a Urban Vision di eseguire una pianificazione delle campagne di comunicazione degli inserzionisti molto più efficace rispetto alle soluzioni finora disponibili sul mercato, "adeguando in tempo reale i messaggi alle caratteristiche del pubblico per una fruizione dei contenuti davvero contestuale".


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TIM riceve 1 miliardo di euro dal governo italiano per canone non dovuto del 1998

Il governo farà appello.

TIM riceverà un rimborso di 1 miliardo di euro dal governo italiano per una causa legale del 1998. Dopo le anticipazioni di Bloomberg è arrivata la conferma dell'operatore telefonico e, a seguire, anche di Palazzo Chigi che ha già anticipato la sua intenzione di fare ricorso richiedendo la sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia. Ricordiamo che a inizio anno il governo italiano ha approvato la vendita della rete fissa di TIM al fondo americano KKR per 18,8 miliardi di euro: la chiusura è prevista per questa estate.

Dopo 26 anni la Corte d'appello di Roma ha dunque emesso la sentenza definitiva: lo stato italiano deve restituire all'ex monopolista 528,7 milioni di euro più gli interessi maturati per canoni di licenza pagati ma non dovuti. Appena pubblicata la notizia il titolo TIM è schizzato in Borsa chiudendo la giornata a +5,19% e arrivando a sfiorare una capitalizzazione di 5 miliardi di euro (4,95 miliardi, per essere precisi).

I FATTI DEL 1998

Il fatto, come detto, risale al 1998, ovvero a quando Telecom Italia era già stata privatizzata. Nonostante il nuovo status e in barba alla direttiva sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, lo stato italiano aveva imposto ugualmente all'operatore il pagamento del canone, prorogato appositamente per l'anno in corso. In sostanza, Telecom - ora TIM - si era trovata costretta a pagare ingiustamente poco meno di 530 milioni di euro. Ma la storia si è conclusa (forse) soltanto ora, a 26 anni di distanza.


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TIM riceve 1 miliardo di euro dal governo italiano per canone non dovuto del 1998

Il governo farà appello.

TIM riceverà un rimborso di 1 miliardo di euro dal governo italiano per una causa legale del 1998. Dopo le anticipazioni di Bloomberg è arrivata la conferma dell'operatore telefonico e, a seguire, anche di Palazzo Chigi che ha già anticipato la sua intenzione di fare ricorso richiedendo la sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia. Ricordiamo che a inizio anno il governo italiano ha approvato la vendita della rete fissa di TIM al fondo americano KKR per 18,8 miliardi di euro: la chiusura è prevista per questa estate.

Dopo 26 anni la Corte d'appello di Roma ha dunque emesso la sentenza definitiva: lo stato italiano deve restituire all'ex monopolista 528,7 milioni di euro più gli interessi maturati per canoni di licenza pagati ma non dovuti. Appena pubblicata la notizia il titolo TIM è schizzato in Borsa chiudendo la giornata a +5,19% e arrivando a sfiorare una capitalizzazione di 5 miliardi di euro (4,95 miliardi, per essere precisi).

I FATTI DEL 1998

Il fatto, come detto, risale al 1998, ovvero a quando Telecom Italia era già stata privatizzata. Nonostante il nuovo status e in barba alla direttiva sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, lo stato italiano aveva imposto ugualmente all'operatore il pagamento del canone, prorogato appositamente per l'anno in corso. In sostanza, Telecom - ora TIM - si era trovata costretta a pagare ingiustamente poco meno di 530 milioni di euro. Ma la storia si è conclusa (forse) soltanto ora, a 26 anni di distanza.


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Vodafone aumenta il costo di Rete Sicura Mobile per clienti con opzione attiva

I clienti possono richiedere la disdetta

Vodafone Italia ha annunciato che, a partire dal primo rinnovo successivo al 2 Maggio 2024, il costo di Rete Sicura mobile per clienti ricaricabili sarà pari a 2,49 euro al mese, superiore di 0,50 euro rispetto a quello attualmente previsto per le nuove attivazioni. Per i nuovi clienti, infatti, salvo cambiamenti, per il servizio di protezione è previsto un costo di 1,99 euro al mese.

VODAFONE RETE SICURA

Questo aumento, si legge in una nota, si è reso necessario "in ottica di costante miglioramento tecnologico dei servizi" ed arriva a distanza di circa un paio di anni dal precedente che aveva comportato una maggiorazione di prezzo di 0,99 euro o 0,50 euro euro al mese, in base all’offerta. A partire dal 2 Aprile 2024, i clienti interessati da questa modifica contrattuale stanno iniziando a ricevere un SMS con i dettagli su costi e tempi a loro applicabili.

Il servizio aggiuntivo Rete Sicura è stato lanciato nel 2013, al prezzo di 0,99 euro al mese, offrendo il blocco dell'accesso a siti e contenuti web a rischio, la prevenzione dei tentativi di phishing, del furto di dati sensibili e della propria identità digitale presente sui social network, la protezione dei pagamenti digitali, la difesa dei device da virus e programmi indesiderati e la salvaguardia della navigazione dei propri figli grazie al servizio di Parental Control.


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Starlink accusa Telecom Italia di ostacolare lo sviluppo della sua rete internet

Presentato esposto presso Ministero dell’Industria e AGCOM per mancata condivisione dei dati dello spettro. Secondo Telecom, però, Starlink non è autorizzata a sfruttare quelle frequenze.

Starlink, il fornitore di internet satellitare di SpaceX, ha accusato Telecom Italia di ostacolare lo sviluppo di internet a banda larga nel nostro Paese e non solo. E non è una semplice dichiarazione su X/Twitter del suo fondatore, Elon Musk, ma una denuncia depositata presso il Ministero dell’Industria e all’AGCOM. Lo riporta Bloomberg, che dice di aver osservato alcuni documenti interni correlati.

In sostanza, Starlink dice che Telecom Italia ha rifiutato di condividere con Starlink le informazioni sullo spettro impegnato, cosa che dovrebbe fare per legge per evitare interferenze tra le reti delle due compagnie. La divisione di SpaceX ha fatto richiesta per la prima volta a ottobre 2023, ma Telecom dice che Starlink non è autorizzata a operare in quel determinato spettro per questioni tecniche e quindi non ha diritto ad accedere ai dati.

Starlink sottolinea di aver comunicato con svariati operatori senza intoppi, e che Telecom è essenzialmente l’unica a rifiutarsi di collaborare. La società ha chiesto al Ministero dell’Industria di fare tutto il possibile per costringere Telecom Italia a collaborare, dicendo che altrimenti sarà costretta a dirottare i propri investimenti verso altri Paesi europei; Starlink cita anche il rischio di disservizi alla sua rete in parte di Sud Europa e Nord Africa.


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AGCOM diffida Iliad per il Parental Control sulle SIM dei minori non preattivato

L’operatore è tenuto ora ad adeguarsi entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCM), con la delibera 31/24/CONS del 6 febbraio 2024, ha diffidato l'operatore di telefonia Iliad al rispetto degli obblighi in merito alla pre-attivazione dei sistemi di parental control per le SIM riservate o intestate a minori. Alla data di notifica del provvedimento, infatti, non risulta attivato il previsto servizio di Parental control.

L’art. 7-bis, del decreto-legge n. 28/2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 70/2020, stabilisce, al comma 1, che:

“[i] contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, devono prevedere tra i servizi preattivati sistemi di controllo parentale ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto”


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Saily, la eSIM internazionale disponibile su iOS e Android: come funziona, quanto costa

Si fa tutto da app.

La eSIM Saily debutta finalmente sul mercato, il nuovo servizio di NordVPN consente di navigare senza pensieri ovunque si vada all'estero attraverso uno dei tanti piani di abbonamento mensili e settimanali messi a disposizione. "Una tecnologia facile da usare, affidabile e al giusto prezzo", spiega il responsabile della product strategy di Nord Security Vyjkintas Maknickas.

Annunciata a inizio anno, la eSIM internazionale Saily nasce con il triplice obiettivo di ridurre i costi di roaming, evitare potenziali rischi quando ci si collega a reti WiFi pubbliche e facilitare la connessione agli operatori di rete mobile locali attraverso piani ad hoc per centinaia di Paesi.

ATTIVAZIONE

La eSIM Saily si attiva in modo semplice anche da casa, ma se si necessita di assistenza (da tutto il mondo) è disponibile il servizio clienti attivo tutti i giorni 24 ore su 24.


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Saily, la eSIM internazionale disponibile su iOS e Android: come funziona, quanto costa

Si fa tutto da app.

La eSIM Saily debutta finalmente sul mercato, il nuovo servizio di NordVPN consente di navigare senza pensieri ovunque si vada all'estero attraverso uno dei tanti piani di abbonamento mensili e settimanali messi a disposizione. "Una tecnologia facile da usare, affidabile e al giusto prezzo", spiega il responsabile della product strategy di Nord Security Vyjkintas Maknickas.

Annunciata a inizio anno, la eSIM internazionale Saily nasce con il triplice obiettivo di ridurre i costi di roaming, evitare potenziali rischi quando ci si collega a reti WiFi pubbliche e facilitare la connessione agli operatori di rete mobile locali attraverso piani ad hoc per centinaia di Paesi.

ATTIVAZIONE

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WindTre: diminuisce ancora il numero di clienti mobile nel 2023

Circa 800mila clienti persi, ma il margine netto è rimasto stabile

Durante il 2023 WindTre ha perso quasi un milione di utenze mobili, circa 800mila a essere precisi. È quanto emerge dai risultati finanziari pubblicati in queste ore dal Gruppo CK Hutchinson, holding che detiene la proprietà di WindTre dal 2018 e di altri operatori in Europa. E sono proprio questi ultimi ad aver reso comunque positivo l'anno appena trascorso, un anno in cui la base clienti attiva nella rete mobile è cresciuta dell'1% grazie alla crescita dei clienti in abbonamento e al Regno Unito, dove la base clienti il 31 dicembre scorso era risultata maggiore del 3% rispetto al 2022.

CLIENTI

Al 31 dicembre 2023 WindTre aveva una base complessiva di 19,361 milioni di clienti mobile, cioè l'1% in meno rispetto a quanti non fossero a giugno e il 4% in meno rispetto al checkpoint dell'anno prima, quindi circa 800mila utenti in meno. Era avvenuto lo stesso lo scorso anno. Stesse percentuali per quanto riguarda il totale delle utenze mobili attive di Wind Tre, cioè quelle che hanno generato ricavi da una chiamata in uscita, in arrivo o un servizio dati nei tre mesi precedenti. La quasi totalità dei clienti WindTre al 31 dicembre scorso lo erano nel ramo mobile: le utenze non di linea fissa erano il 94% del totale, in crescita dell'1% rispetto a fine 2022.

Altri dati:


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